Le cose si possono cambiare: un breve contributo al dibattito politico
La redazione mi ha chiesto un intervento sul secondo numero della nuova stagione editoriale di Abbiabbè per dare un contributo al dibattito politico e fare un appello alle forze sane della città partendo dall’esperienza maturata in circa tre anni di amministrazione del Comune di Giugliano. Ho accolto con favore l’invito perché credo che solo da un confronto aperto sulle tante questioni in campo possiamo crescere e favorire la formazione della classe dirigente della nostra città. Spero che Abbiabbè ponga sempre maggiore attenzione ai contenuti di opinione piuttosto che a quelli di cronaca.
Vorrei dire, innanzitutto, che l’esperienza
amministrativa è stata una splendida occasione di crescita personale e politica
accompagnata da momenti di grande
entusiasmo ma anche da giorni di
tensione; infatti il ruolo di tecnico nella Giunta comunale non mi ha
tenuto al riparo da critiche e da sovraesposizioni politiche nonostante non
abbia mai avuto tessere di partito né partecipato alla vita di alcuna
organizzazione politica.
Nondimeno penso che l’opportunità
concessami debba poter essere offerta a molti altri giovani, nella
consapevolezza, a ogni buon conto, che non vi sono auto blu, segretarie, laute
indennità di funzione o altre forme di privilegi personali che li aspettano. Ma
soltanto un gran lavoro da fare, quasi a tempo pieno, in una città difficile
sia per le notevoli tensioni sociali (forte disoccupazione e presenza ombra
della criminalità organizzata) sia per le continue aggressioni (dovute a scelte
non solo criminali ma anche istituzionali) che il territorio ha subito in
questi ultimi anni, tra le quali l’emergenza rifiuti è soltanto la più evidente
ma non la peggiore. Ricordo infatti ai cittadini l’abusivismo edilizio, il
depuratore di Cuma, gli sversamenti illegali, la speculazione edilizia, ecc.
Nelle poche righe che seguono ho
cercato di sintetizzare la mia esperienza e indicare pochi suggerimenti. Esprimo da subito la mia
soddisfazione per quello che siamo riusciti a fare tra mille ostacoli perché conferma
che le cose si possono sempre trasformare.
Il principale rammarico invece è legato a ciò che avremmo potuto fare in una situazione politica meno difficile: ma sono,
nello stesso tempo, molto fiducioso su
quello che potremo fare tutti insieme nei prossimi anni.
E’ stato difficile amministrare, dicevo,
per tanti motivi; ma forse il principale è riconducibile alla generale
sensazione di sfiducia nelle istituzioni che sta attraversando il Paese a causa
del delicato momento congiunturale internazionale e, ancor più, dell’intricata
vicenda politica nazionale e regionale, troppo spesso protagonista di avvenimenti
che evidenziano l’incapacità gestionale e l’interesse personale dove dovrebbero
invece prevalere il buon governo e l’interesse collettivo.
Tale pessimismo è aggravato,
nella nostra regione, pure dalla presenza dell’emergenza rifiuti che è
diventata rappresentativa del fallimento di una classe dirigente che, faticosamente,
aveva sostituito, all’inizio degli anni novanta, una vecchia oligarchia di
amministratori, è bene rammentarlo, anch’essi tutt’altro che amati dai
cittadini campani.
Quando anche i portatori
del cambiamento falliscono, purtroppo, diventa facile abbandonarsi allo
scoraggiamento e al pensiero che il futuro che ci attende – soprattutto in
contesti difficili come quello in cui viviamo, dove l’intreccio di
particolarismi, cattiva politica e criminalità organizzata è motivo di
immobilismo sociale, culturale ed economico – possa essere finanche peggiore
degli anni trascorsi. In tale contesto diventa ugualmente facile appiattire
ogni risorsa umana, sfiduciare le forze migliori del paese e abbandonarsi al
nuovo come unica alternativa all’assenza di prospettive.
Eppure, io ritengo, che la rotta può essere invertita e, senza
demagogia ma partendo dalla conoscenza di alcuni processi in itinere, sono
ottimista sul futuro della nostra città.
L’imminente apertura della stazione
di Giugliano della metropolitana regionale (prevista per dicembre 2008) e i prossimi
fondi europei del POR Campania (2007-20013) rappresentano due occasioni preziosissime per la nostra comunità. Nel primo caso
sarà rivoluzionato il concetto di distanza, di lontananza; è dunque proprio questo
il momento di provare a travolgere la condizione e l’abitudine di queste
province alla marginalità. Nel
secondo caso le istituzioni comunitarie
hanno finalmente adeguato gli strumenti finanziari alle difficoltà del
territorio, hanno compreso le criticità e le lentezze nella spesa e nelle
rendicontazioni, hanno individuato nella bonifica ambientale e nella
riqualificazione delle città gli obiettivi principali. Dobbiamo approfittarne
perché è l’ultima occasione.
E, credetemi, questa volta siamo
in grado di cogliere la chance offerta
dall’Unione Europea. Lasciamo infatti, dopo cinque anni di Amministrazione e tante
cose ancora da fare, una città sicuramente
più forte: sul fronte economico (con le entrate del concordato idrico ed un
avanzo di amministrazione cospicuo); sul fronte sociale (con l’istituzione
della “casa dei diritti”, l’assistenza ai disabili, i centri per gli anziani,
gli asili nido, il progetto per il Campo Rom, ecc.); sul fronte ambientale (con
una posizione chiara di netto contrasto, fin dal primo giorno, agli illeciti
ambientali e ai siti di stoccaggio dei rifiuti legali ed illegali, l’avvio dei
processi di bonifica delle discariche, le ordinanze di ripristino dello stato
dei luoghi, l’istituzione di un Osservatorio comunale sulle anomale insorgenze
tumorali); sul fronte organizzativo (con la costituzione dell’Ufficio ambiente,
la nomina di Dirigenti esterni e del Nucleo di Valutazione, l’ottimizzazione
delle spese comunali, l’assegnazione, dopo quasi quindici anni, della seconda
parte del mercato ortofrutticolo, ecc.); sul fronte della legalità (con il
recupero dei beni REA sequestrati alla Camorra e la loro destinazione ad
attività pubbliche – la caserma della guardia di finanza, il tribunale, l’università);
sul fronte urbanistico (con l’avvio dei progetti per i piani spiaggia,
cimiteriale, dei colori; lo sblocco delle concessioni edilizie in sanatoria
ferme da oltre vent’anni, il controllo dell’abusivismo residenziale e
commerciale, le 60 acquisizioni al patrimonio comunale di altrettanti immobili
abusivi, le diverse centinaia di dinieghi di domande di condono edilizio, ecc.);
sul fronte delle strutture (con il parco e il museo archeologico di Liternum, un
nuovo palazzetto dello sport, l’affidamento della prima piscina comunale e del vecchio
palazzetto dello sport, i diversi nuovi e strategici project financing, ecc.) e
delle infrastrutture (con il rifacimento e il completamento di strade, condotte
idriche e fognarie, reti di pubblica illuminazione, le piste ciclabili, ecc.) avviate
anche grazie all’intercettazione di diverse decine di milioni di euro di fondi
europei.
Riforme locali, passatemi l’espressione, avviate in sordina,
lontano dai consigli comunali in cui i partiti cercavano di trovare un
equilibrio in una fase di temporeggiamento politico e che saranno completamente
visibili alla città solo tra qualche anno. Ma soprattutto rispetto alle quali,
chi verrà dopo di noi, dovrà spiegare alla città le eventuali inversioni di direzione.
Trasformazioni fatte in silenzio, senza neanche una manifestazione
politica pubblica a favore, neanche un manifesto dei partiti di maggioranza che
rispondesse alle decine di false accuse, che anche il sottoscritto, ha dovuto
subire in questi anni. Soltanto l’entusiasmo e la ferma convinzione che con la volontà si possono cambiare le cose,
anche quelle più difficili, anche nei territori della camorra, ci ha fatto
andare avanti tra mille intralci.
Devo anche dire che la mia
esperienza di amministratore è stata un pò anomala per il rapporto controverso delle
varie Giunte che si sono succedute e dello stesso Sindaco Taglialatela con le
forze politiche. Non è questa la sede per approfondire la questione, basta però
osservare che una delle ragioni principali di tale singolarità è anche legata
alla recente formazione del nuovo
Partito Democratico che ha gradualmente svuotato i due principali partiti
di maggioranza (Margherita e Democratici di Sinistra), storicamente dotati di
una grande tradizione organizzativa anche in ambito locale, generando una fase
di confusione che ha contribuito ad allontanare l’Amministrazione comunale dalla
politica dei partiti e, forse, anche dai cittadini.
Abbiamo realizzato molte cose ma,
nello stesso tempo, ritengo che con una maggioranza politica più unita e con un
Partito Democratico forte, partendo dai tanti risultati ottenuti si potranno realizzare
percorsi che oggi sembrano ancora
impensabili. E che soltanto con un Consiglio comunale non distratto da
tensioni politiche, sarà possibile programmare la bonifica del territorio,
ridisegnare il litorale, riqualificare il centro storico e i tanti quartieri
degradati della città, realizzare una corretta programmazione ed affrontare,
con serietà e sul lungo periodo, anche la delicata questione occupazionale.
Ma sono dell’idea ulteriore che,
accanto alle organizzazioni politiche, occorra uno sforzo di tutte le energie migliori di questa città; e mi
riferisco agli studenti appassionati, ai professionisti seri, ai docenti
volenterosi, alle forze dell’ordine oneste e determinate e a tutti i cittadini
che hanno fiducia da vendere: Giugliano può puntare in alto e trasformare, come
ho detto più volte, il fango di questi
anni in oro!
Un appello, infine, ai più
giovani: che sappiano recuperare il meglio dell’esperienza passata ed
integrarla nelle loro legittime aspettative di governo. Perché è vero che in
una civiltà democratica ogni uomo ha il diritto, oltre che il dovere, di
amministrare la res publica. Ma è
anche vero che in tempi di scoramento si rischia di perdere la bussola e di incorrere
nuovamente nell’errore dei portatori del
cambiamento dell’inizio degli anni novanta.
Sono passati poco meno di
quindici anni e tutti i nodi stanno venendo al pettine da un lato e dall’altro
dello schieramento politico!
(da articolo su "Abbiabbè", Giugliano in Campania, 26/01/2008
ing. Armando Di Nardo
Assessore alla Bonifica ed alla Riqualificazione del Territorio,
alla Protezione Civile, al Servizio Idrico integrato,
all’Innovazione Tecnologica, alle Politiche Giovanili
e la Formazione ed alla Programmazione Negoziata
del Comune di Giugliano in Campania
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