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Visualizzazione dei post da ottobre, 1998

Uqbar: la sensazione di vivere in un sogno prolungato.

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(lettera ad una amica)  Cara C. una delle cose che proprio non riesco a sopportare è pensare di non essere stato chiaro in un discorso, e forse quella sera in pizzeria le cose che ho detto sono state troppe e poco ordinate, ho pensato così di ritornarci su con qualche appunto, nella consapevolezza che la scrittura aiuta ad orientarsi meglio nel fiume di parole che spesso ci “eccedono”, e nella speranza di risultare questa volta meno disordinato. Le questioni erano due; la prima riguardava la politica del territorio, e a questa   ho pensato di dedicare il prossimo articolo di fondo di Uqbar e dintorni, di cui ti ho accennato qualcosa sabato alla conferenza e del quale ti allego una copia, che riassume un po’ le nostre (di Uqbar intendo) posizioni sull'argomento. Per quanto riguarda la seconda questione di cui parlammo, mi riferisco a quella del teatro al liceo, continuo a pensare che è particolarmente difficile da raccontare; forse lo scambio epistolare tra Erri De

La politica attesa

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Nei nostri paesi, in questi ultimi anni, è diventato sempre più di moda lo slogan "fare una politica di normale amministrazione" ; slogan che sintetizza un discorso più o meno di questo tipo: il nostro territorio, amministrato per anni da politici e amministratori collusi col malaffare, è stato oggetto di speculazioni e particolarismi, nella migliore delle ipotesi è stato abbandonato a se stesso restando quindi tagliato fuori da quelle conquiste di civiltà (scuole ben attrezzate, servizi sociali e culturali, spettacoli, grandi eventi, senso di responsabilità, senso civico e altro) che invece buona parte dei Paesi della Comunità Europea e dell'Italia del nord conoscono da più di trent'anni. Per recuperare il tempo mal speso allora le Amministrazioni Comunali hanno cominciato dai vetri rotti nelle scuole, dai dipendenti comunali insufficienti, dai rifiuti urbani non raccolti, dai parcheggi in difetto, dalle prostitute agli angoli delle strade, dalle buche nell