La vergogna per Liternum
L’articolo Dell’elmo di Scipio pubblicato su La Repubblica lo scorso 26 agosto, ultima tappa del viaggio di Paolo Rumiz sulle orme di Annibale, ha evidenziato l’importanza storico-archeologica del sito di Liternum, in genere identificato come tomba di Scipione l’Africano. L’Amministrazione Comunale di Giugliano ha seguito con interesse e con entusiasmo l’intero percorso delineato dal giornalista, cui riconosce il merito di aver posto l’attenzione sulle rovine dell’antica colonia romana la cui fisionomia è stata stravolta da un’intensa, selvaggia, spesso abusiva espansione edilizia. Si tratta di una situazione di allarmante degrado che coinvolge l’intera area e di cui è spia l’insufficienza, se non addirittura l’assenza, di una adeguata segnaletica stradale. Eppure nella Tabula Peutingeriana, redatta nel III – IV sec. d.C., Liternum è raffigurata come una località di estrema importanza per le comunicazioni tra Campania e Latium. Da luogo paludoso e malsano, conosciuto da