Discorso di saluti in occasione della visita del Presidente della Regione Campania all'Istituto Italiano per gli Studi Europei





Grazie Signor Sindaco, buonasera a tutti e grazie per essere intervenuti.
Prima di tutto, Presidente Bassolino porgo a Lei il benvenuto e i saluti a nome del nostro Istituto e di tutti i giovani che nelle altre sale ci stanno guardando in videoconferenza.

Nel nostro breve messaggio di saluto vorremmo esporre le motivazioni che ci hanno portato ad organizzare un convegno sul Programma Operativo Regionale della Campania, motivazioni decisamente legate alla nascita e agli obiettivi dell'Istituto Italiano per gli Studi Europei.

In questi mesi abbiamo realizzato negli Istituti scolastici di Giugliano un'inchiesta molto interessante, ma dagli esiti purtroppo prevedibili; abbiamo infatti riscontrato che i giovani della nostra provincia sognano sin dall'adolescenza di abbandonare questi luoghi, vivendo fiaccamente il presente e svuotando le nostre città di speranze;
l'intenzione di spezzare questo circolo vizioso che impoverisce una terra già povera ci convinse, otto anni fa quando eravamo poco più che liceali, prima con l'Associazione Uqbar ora con L'Istituto Italiano per gli Studi Europei, della necessità di costituire un luogo di attrazione stabile, un luogo che riuscisse a fermare la diaspora di intelligenze e a formare quindi su basi nuove la nuova classe dirigente.
Due furono allora, e restano ancora, le idee guida che abbiamo tenuto davanti, entrambe legate all'Europa:
1.   la prima quella di amplificare la fiducia nella grande opportunità di risorse derivanti dal processo di integrazione europea, partendo dalla ricostruzione della memoria ormai frantumata di queste città, che hanno invece rappresentato con la Magna Grecia, come tutti sappiamo, un momento ineguagliato di armonia ed equilibrio tra cultura e politica;
2.   l'altra idea guida risiede nella consapevolezza che la formazione e la cultura rappresentano la via privilegiata per combattere le questioni irrisolte di questa provincia simbolo del Mezzogiorno con tutti i suoi problemi culturali, economici, urbanistici e malavitosi che formano un intreccio tanto complesso che soltanto agendo contemporaneamente sulle diverse cause si potrà fornire una reale possibilità di sviluppo.

E allora insieme all'avvocato Marotta, Presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, che non si è mai arreso all’oblio del Mezzogiorno, e che con la sua capacità di “frequentare il futuro” ci ha regalato la forza di quest’idea,
e insieme all'Amministrazione Comunale di Giugliano, e in particolare al Sindaco Gerlini che con determinazione e caparbietà ha sostenuto il nostro progetto sin dall'inizio quando era poco più che un sogno, e che all’immobilismo dei soliti diffidenti ha preferito l’energia degli scenari che gli prospettavamo, e che sempre ha lasciato completa autonomia al nostro Consiglio direttivo segnando una svolta nella fiducia per la politica, di un numeroso gruppo di giovani,
con l’appoggio di persone che certamente non dimenticheremo mai, dicevamo, abbiamo dato vita all'Istituto Italiano per gli Studi Europei, una fondazione autonoma completamente affidata a giovani tra i diciotto e i trenta anni.
In poco più di un anno abbiamo resa operativa la sede, costituita una biblioteca già riconosciuta dal Ministero per i Beni Culturali e una sala multimediale aperta al pubblico (unica nel Mezzogiorno) per combattere l'analfabetismo informatico dilagante e per rendere accessibili davvero a tutti le potenzialità della Rete;
grazie all'impegno del proprietario, il professore Palumbo che ringraziamo, abbiamo restaurato la tela del soffitto di questa sala;
abbiamo inoltre erogato più di cento borse di studio destinate a studiosi di tutta la regione, attivato tre corsi di lingua straniera con il British Council, decine di scuole di alta formazione in altrettanti comuni della Provincia di Napoli e Caserta, avviato alcuni progetti di ricerca, oltre a corsi di diffusione della cultura europea nelle scuole superiori;
e proprio in questi giorni è in corso un grande progetto intitolato "Filosofia, scienza e tecnica: una rinnovata alleanza" che ha portato a Giugliano scienziati da tutta Italia e ricevuto apprezzamenti da molte università.
Forse questa è una delle esperienze più belle: i professori arrivano qui con grande diffidenza, dovuta principalmente alla cattiva fama dei nostri luoghi: ma poi l'entusiasmo e la serietà con i quali vengono accolti, la bellezza del Palazzo Palumbo e della splendida Piazza Matteotti, lasciano un segno positivo e duraturo. Tornano nelle loro città con un'idea molto diversa: un'idea di speranza in un nuovo Mezzogiorno, in città che stanno cambiando, in giovani all'altezza delle prossime sfide.

Tutte queste iniziative per ora sono realizzate col solo contributo finanziario del Comune di Giugliano e di un numeroso gruppo di giovani, di studiosi e di professionisti che offre volontariamente il proprio tempo.
Il progetto all'inizio fu accusato di essere troppo fumoso e ambizioso, oggi crediamo mostri una consistenza evidente, ed è per questo allora che abbiamo pensato di sviluppare l'intera iniziativa cercando di sfruttare l'occasione offerta dai Fondi Strutturali Europei, e da qui è nata anche l'idea del convegno di questa sera.
Abbiamo infatti cominciato a studiare Agenda 2000 e il POR CAMPANIA, siamo stati a Roma, al Ministero del Tesoro e al Ministero per gli Affari Esteri dove è nata l'idea di costruire un progetto sull'Internazionalizzazione, voce prevista esplicitamente nella misura 6,4 e 6,5 del Programma Operativo Regionale sul quale stiamo tutt'ora lavorando.
Un progetto finalizzato all'Internazionalizzazione delle Province della Regione Campania crediamo possa rappresentare per tutti un'occasione unica per accelerare il processo di sviluppo perché sfrutterebbe, tra l’altro, un volano di aspettative difficilmente ripetibile.
Promuovere l'Internazionalizzazione può voler dire liberare queste città dall’asfittica miopia degli ultimi secoli; significa forse anche sciogliere il doloroso rebus che lega, senza soluzione ignoranza, povertà e malavita.
Viviamo il tempo in cui è crollata l’idea stessa di distanza, di lontananza; è dunque proprio questo il momento di provare a travolgere la condizione e l’abitudine di queste province alla marginalità.
L'Internazionalizzazione può, insieme alle tante altre possibilità offerte dai Fondi Strutturali, cercare un riequilibrio tra storia e modernità che percorra le vie dello scambio e della conoscenza, peculiari, da sempre alle nostre realtà.
Per far questo è necessaria però una rivoluzione culturale e politica: cominciare cioè a pensare senza un centro irradiante e spesso divoratore;
per usare un'immagine oramai nota, quella di Internet, noi pensiamo a molti centri, ad una rete di nodi più o meno specializzati, ma la cui forza risieda nel numero di connessioni; e allora Giugliano, Villaricca, Melito, Aversa, e i tanti altri comuni stasera qui rappresentati, considerati non più come periferie di Napoli grande città internazionale, ma come luoghi di una grande Regione europea, sede di sevizi primari ma anche di speranze e di vissuti per i propri cittadini, come scriverebbe Proust, per cercare di ritrovare il tempo perduto;
prospettiva che anche Lei Signor Presidente ha più volte auspicato.

L’esigenza di strutture di collegamento e di supporto, tra studenti, professionisti, amministratori e istituzioni culturali e scientifiche da un lato e istituzioni comunitarie e internazionali dall'altro è un dato che è stato riscontrato in tutte le occasioni d’incontro e dibattito.
Ed è proprio questo spazio di “composizione delle distanze” che il nostro Istituto intende occupare per promuovere e aiutare il processo di sviluppo auspicato, per favorire la formazione di quel tessuto culturale e sociale fondamentale per la crescita politica ed economica del Mezzogiorno.
Obiettivi principali diventano quindi la formazione di una coscienza europea, e la costituzione di un centro che possa essere di supporto per tutti coloro – prima di tutto le amministrazioni locali – mostrino la necessità di un aiuto per lo sviluppo del territorio carente com'è di ricerche e analisi socio-economiche.
Diventare città europee significa anche cominciare a studiare e conoscere in dettaglio il territorio prima di progettarne cambiamenti, per dirla col filosofo Popper: che i politici e gli amministratori si trasformino in ingegneri sociali!

Il POR CAMPANIA dunque offre grandi possibilità che vanno affrontate con una mentalità più europea, lontana da logiche assistenziali: e in questo auspichiamo un fervore e una freschezza di idee, ed in più coraggio nel rischiare, naturalmente nel rispetto dei grandi valori di libertà e uguaglianza dell'Europa illuminista.
Abbiamo, in definitiva, deciso di raccogliere la sfida di far somigliare l’Europa all’idea che di essa hanno costruito i grandi europeisti, un’Europa in cui, usando le parole di Mitterand “… i nostri studenti, i nostri ricercatori, i nostri creativi siano coscienti d’avere in comune le università, i laboratori, le biblioteche, le sale per concerti, i musei; sappiano che tutto ciò che viene loro offerto deve essere preservato, vivificato, per non morire.
La nostra cultura non dovrebbe mai conoscere frontiere…”.

Ci auguriamo di essere riusciti a descrivere le ragioni di questo convegno, dettate soprattutto dalla sensazione che le Amministrazioni locali, gli imprenditori ma a volte anche le università conservino una grande diffidenza rispetto alle possibilità di finanziamento e che permanga una generale disinformazione sulle relative modalità di partecipazione.
E' per questo allora che è nata l'idea insieme al Sindaco Gerlini e all'Assessore Granata, che ringraziamo per la fiducia e la collaborazione che sempre ha portato nei nostri confronti, è nata l'idea, dicevamo, di organizzare un convegno rivolto in particolare ai rappresentati delle istituzioni e delle categorie della area a Nord di Napoli coinvolte sul tema dei Fondi Strutturali Europei e dunque sul Programma Operativo Regionale 2000 | 2006
del quale ci parlerà stasera il Presidente della Giunta regionale, che si è subito mostrato disponibile all'incontro.

Infine prima di cedere la parola, volevamo cogliere l'occasione per dire al Presidente Bassolino che il nostro Istituto ha grande fiducia rispetto ai traguardi che la Regione si prepara a raggiungere nei prossimi anni, e che noi apparteniamo alla generazione di giovani che per anni, in tutte le sedi, istituzionali, politiche, scolastiche è stata spronata a prendere parte allo sviluppo del Paese in forma attiva e partecipata:
noi abbiamo scelto questo luogo essenzialmente disabitato situato nello spazio tra le istituzioni e la politica da un lato, e i cittadini e i giovani dall'altro, per portare avanti un futuro di dialogo e di collaborazione:
le sale dell'Istituto sono tutti i giorni affollate di giovani con diverse idee politiche che studiano insieme e discutono delle grandi sfide che ci attendono nei prossimi anni, come la globalizzazione, la rivoluzione informatica e quella genetica… sfide che potremo affrontare e superare soltanto lavorando tutti insieme, uno accanto all'altro, senza pregiudizi…
eppure Presidente, come Lei sa bene, i nemici sono ovunque si tenti di portare avanti un discorso di dialogo e di formazione libera e disinteressata, ci auguriamo di poter conquistare la Sua fiducia e di poterLa sempre avere al nostro fianco, insieme ai tanti ospiti illustri di stasera, perché interrompere questo percorso sarebbe veramente un'occasione sprecata.

Grazie Signor Presidente e grazie a tutti voi per l'attenzione.

Giugliano in Campania, 9 febbraio 2001                                      Armando Di Nardo

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Concordato Idrico della Città di Giugliano in Campania

#10 Cose da fare prima di allentare il Lockdown per il COVID-19

SPAZI APERTI